6 diverse forme di vitamina C e come utilizzarle
La vitamina C, altresì nota come acido ascorbico o ascorbato, è stata una delle vitamine più studiate negli ultimi 50 anni. Una ricerca condotta nell'ambito della letteratura scientifica rivela che, nel secolo scorso, sono stati effettuati oltre 65.000 studi sulla vitamina C.
Molti scienziati ritengono che in antichità il corpo umano avesse la capacità di produrre vitamina C; tuttavia, a causa di una mutazione genetica (nel gene L-gulonolattone ossidasi), col passare del tempo abbiamo perso questa funzione. In sostanza, tutte le specie di animali (tra cui la maggior parte dei mammiferi) sono in grado di produrre vitamina C: fanno eccezione gli esseri umani, le scimmie e le cavie, oltre ad alcune specie di pipistrelli, uccelli e pesci. Gli esseri umani, di conseguenza, sono obbligati ad assumere vitamina C con l'alimentazione.
Attualmente, la dose giornaliera raccomandata (RDA) di vitamina C è pari a 90 mg al giorno per gli uomini e 75 mg al giorno per le donne. I fumatori, che hanno il 400% di probabilità in più di soffrire di carenze di vitamina C rispetto ai non fumatori per via dell'elevata ossidazione causata dalle sigarette, hanno bisogno di apporti superiori per mantenere livelli vitaminici sani. Il cervello e le ghiandole surrenali presentano le più alte concentrazioni di vitamina C, da 15 a 50 volte superiori rispetto a quelle del sangue. La vitamina C, caratterizzata da proprietà antiossidanti, è anche un "co-fattore" enzimatico di almeno otto importanti reazioni biochimiche.
Sebbene la dose giornaliera raccomandata (RDA) sia sufficiente per evitare patologie come lo scorbuto, causato da gravi carenze di vitamina C, tale dose è insufficiente per ottenere altri possibili benefici per la salute, come la promozione di un sistema immunitario più forte e di una migliore salute dell'apparato cardiovascolare, del cervello e della pelle. Alcuni esperti hanno suggerito che bisognerebbe assumerne un minimo di 200 mg al giorno al fine di ottimizzare tutti i benefici derivanti dalla vitamina C.
Quanto è comune la carenza di vitamina C?
Secondo uno studio del 2004 condotto su un campione di popolazione americana, il 14% degli uomini e il 10% delle donne soffrivano di carenze di vitamina C. Inoltre, fino al 6% dei bambini e ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni presentava livelli insufficienti di questa vitamina. Il 17% degli uomini di età compresa tra 25 e 64 anni soffriva di carenze, mentre il 12% delle donne appartenenti alla medesima classe demografica presentava bassi livelli ematici. Da uno studio del 1999 condotto in Gran Bretagna è emerso che il 33% dei 65enni assumeva quantità insufficienti di vitamina C.
Uno studio del 2009, pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, ha rilevato tramite analisi del sangue che oltre il 7% delle persone dai 6 anni in su soffrivano di carenze di vitamina C. Più della metà degli intervistati consumava quantità troppo basse di alimenti ricchi di vitamina C.
Ho osservato questo fenomeno anche nella mia pratica medica. Negli ultimi cinque anni ho effettuato almeno quattro diagnosi di scorbuto, una malattia che in passato veniva diagnosticata ai marinai britannici che avevano limitate possibilità di consumo di frutta fresca. La mia prima paziente affetta da scorbuto era una donna di 40 anni, che fumava e seguiva una dieta povera. Era preoccupata perché le sanguinavano le gengive e sulla sua pelle si formavano facilmente delle ecchimosi; dopo che il suo dentista aveva confermato l'assenza di malattie gengivali, le ho prescritto un esame del sangue che ha confermato una carenza di vitamina C, portando così alla diagnosi di scorbuto. I sintomi del sanguinamento gengivale e delle ecchimosi sono migliorati in seguito all'assunzione, per qualche settimana, di integratori di vitamina C. Anche gli altri tre pazienti presentavano, come sintomi iniziali, significativi fenomeni di sanguinamento gengivale ed ecchimosi.
Come misurare la vitamina C nell'organismo
Esistono due metodiche principali per misurare la vitamina C presente nel corpo. Il primo è rappresentato dal livello nel siero sanguigno. I livelli normali sono compresi, per le donne, tra 0,3 e 2,7 mg/dL, mentre per gli uomini vanno dagli 0,2 ai 2,1 mg/dL. Il secondo metodo consiste nell'analisi dei livelli di vitamina C nei globuli bianchi, o leucociti. L'intervallo dei valori di riferimento varia a seconda del laboratorio.
I fattori di rischio della carenza di vitamina C
- Una dieta povera, con scarso consumo di frutta e verdura
- Fumo di tabacco (ogni sigaretta ossida circa 40-60 mg di vitamina C)
- Esposizione all'inquinamento atmosferico
- Esposizione ai metalli pesanti (piombo, mercurio)
I sintomi della carenza di vitamina C
- Ecchimosi
- Spossatezza
- Depressione
- Sanguinamento gengivale
- Dolori articolari
- Dolori alle ossa
- Dolori muscolari
- Gonfiori
La frutta fonte di vitamina C
- Bacche di acerola
- Avocado
- Guava
- Papaya
- Mango
- Arance
- Ananas
- Meloni cantalupo
- Kiwi
- Fragole
La verdura fonte di vitamina C
- Peperoni
- Cavoli cinesi
- Broccoli
- Cavoli verza
- Cavoli neri
- Cavoletti di Bruxelles
- Patate
I benefici per la salute della vitamina C
- Aiuta nel trattamento dell'anemia, aumentando l'assorbimento del ferro
- Salute del collagene e della pelle
- Salute del cuore
- Supporto al sistema immunitario
- Salute della memoria
- Aiuta a prevenire le malattie parodontali
- Aiuta a prevenire le infezioni e i sintomi da raffreddamento delle vie respiratorie superiori
- Aiuta a prevenire i disturbi convulsivi
- Aiuta a prevenire le sepsi (infezioni del sangue)
Oltre ai benefici sopra elencati, la vitamina C sembra essere utile per i pazienti ricoverati in ospedale, in particolare per quelli in terapia intensiva. Da uno studio di meta-analisi del 2019 pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, che ha esaminato più di 18 studi e oltre 2.000 pazienti, è emerso che per i pazienti ospedalieri che assumevano integrazioni di vitamina C la degenza in terapia intensiva si riduceva dall'8 al 18% rispetto a quelli a cui non era stata somministrata vitamina C.
Per i consumatori sono disponibili diverse formulazioni.
1. Acido ascorbico
L'acido ascorbico è la forma di vitamina C più comunemente consumata, nonché la meno costosa a disposizione. Tuttavia, la sua composizione leggermente acida potrebbe non essere ben tollerata dall'apparato digerente di alcune persone, in particolare da chi soffre di problemi di acidità di stomaco. Molti studi utilizzano questa formulazione di vitamina C. Sebbene sia di origine sintetica, l'acido ascorbico ha una composizione identica a quella che si trova in natura. Poiché gli studi dimostrano che solo il 30% di ciascuna dose somministrata viene effettivamente assorbito, i ricercatori hanno messo a punto altre formulazioni meglio assorbibili nel tratto gastrointestinale. L'acido ascorbico è disponibile sotto forma di compresse, capsule o formulati in polvere. I seguenti composti sono ascorbati minerali.
- Ascorbato di calcio: questa formulazione contiene sia calcio (100 mg) che ascorbato (900 mg) e può essere presa in considerazione dalle persone che desiderano migliorare la salute delle ossa, prevenendo anche l'osteopenia e l'osteoporosi. Uno dei suoi vantaggi, secondo uno studio del 2018, è che provoca meno irritazione gastrica rispetto all'acido ascorbico, pur mantenendo la stessa capacità antiossidante.
- Ascorbato di magnesio: questa formulazione contiene sia magnesio (da 50 a 100 mg) che 900 mg di ascorbato. Può rappresentare una valida opzione per le persone che assumono farmaci in grado di ridurre i livelli di magnesio (ovvero antiacidi e diuretici), oppure che soffrono di mal di testa cronici o frequenti crampi alle gambe. Poiché la carenza di magnesio può anche aumentare il rischio di palpitazioni o aritmie cardiache, l'ascorbato di magnesio può essere preso in considerazione dalle persone soggette a tali rischi.
- Ascorbato di sodio: questa formulazione contiene sia sodio (~100 mg) che 900 mg di ascorbato. Chi segue una dieta a basso contenuto di sale dovrebbe evitarne l'uso. Mentre la maggior parte delle persone che adotta un regime alimentare a ridotto contenuto di sale non dovrebbe assumere più di 2.000 mg di sale al giorno, è bene ricordare che anche i quantitativi ridotti possono accumularsi progressivamente nel tempo.
2. Ascorbato e metaboliti della vitamina C (Ester-C®)
La formulazione brevettata di ascorbato e metaboliti della vitamina C (Ester-C®) è a base di calcio-ascorbato; la sua scoperta risale al 1980. Contiene un piccolo quantitativo di metaboliti della vitamina C, come il treonato di calcio, lo xilonato e il lixonato, nonché l'acido deidroascorbico. L'azienda produttrice afferma che aiuta a migliorare l'assorbimento, e ciò si traduce in livelli ematici di vitamina C più elevati rispetto a quelli derivanti dal normale acido ascorbico.
Uno studio del 2008 ha confrontato i livelli nel siero sanguigno e nei leucociti in seguito all'ingestione di ascorbato di calcio con quelli derivanti dall'assunzione di normale acido ascorbico. I livelli di acido ascorbico nel siero sanguigno erano uguali in entrambi i gruppi. Tuttavia, le persone che avevano assunto la formulazione di ascorbato di calcio avevano livelli più elevati di vitamina C nei leucociti (globuli bianchi).
3. Vitamina C con bioflavonoidi
La vitamina C viene anche combinata con antiossidanti detti bioflavonoidi. I promotori di questa formulazione sono motivati dal fatto che la vitamina C con bioflavonoidi sia meglio assorbibile. Uno studio del 1988 ha evidenziato che ciò potrebbe essere vero. Lo studio ha dimostrato che la vitamina C con bioflavonoidi era meglio assorbita del 35% rispetto alla normale formulazione a base di acido ascorbico. Rappresenta anche un'opzione migliore per chi tende a soffrire di disturbi gastrici causati dall'acido ascorbico.
4. Vitamina C liposomiale
La vitamina C liposomiale è una formulazione che sembra migliorare la biodisponibilità o le proprietà di assorbimento. Per contribuire ad aumentare l'assorbimento, gli scienziati hanno sviluppato la vitamina C liposomiale, un rivestimento liposolubile che aiuta le molecole di acido ascorbico a passare più facilmente attraverso il tratto digestivo. I dati indicano che dalla somministrazione orale di vitamina C incapsulata nei liposomi derivano concentrazioni ematiche di vitamina C superiori rispetto a quelle dei formulati orali non incapsulati, come l'acido ascorbico, ma inferiori a quelle derivanti dalla somministrazione per via endovenosa.
Inoltre, uno studio del 2020 condotto su ratti di laboratorio ha dimostrato che la vitamina C liposomiale può abbassare la pressione sanguigna con un dosaggio inferiore rispetto alla normale vitamina C.
5. Palmitato di ascorbile
Questo composto consente alla vitamina C, che normalmente è solubile in acqua, di diventare liposolubile. Di solito viene aggiunto ai preparati topici a base di vitamina C, in modo da favorire l'assorbimento da parte della pelle. Viene anche usato nelle supposte e come conservante alimentare. Talvolta viene commercializzato col nome di estere di vitamina C, ma non va confuso con l'Ester-C.
6. Vitamina C con bacche di rosa canina
Le formulazioni di vitamina C con bacche di rosa canina di solito contengono normale acido ascorbico. I frutti di rosa canina, o cinorrodi, contengono un'elevata quantità di vitamina C che viene ben assorbita. I cinorrodi contengono inoltre molti antiossidanti, tra cui licopene, fenoli, flavonoidi, acido ellagico e vitamina E.
La vitamina C è sicura?
La vitamina C, in tutte le sue formulazioni, è caratterizzata da un ottimo profilo di sicurezza. I dosaggi fino a 2.000 mg al giorno sono comunemente assunti e ben tollerati. È improbabile che causino diarrea o feci molli, a meno che non vengano superati i 3.000 mg al giorno. Tuttavia, se una dose giornaliera elevata viene ben distribuita e assunta fino a tre volte al giorno, risulta meno probabile l'insorgenza di problemi digestivi.
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