Le tue preferenze per questa sessione sono state aggiornate. Per modificare definitivamente le impostazioni del tuo account, vai a Il mio account
Ti ricordiamo che puoi aggiornare le preferenze del Paese o della lingua in qualsiasi momento in Il mio account
> beauty2 heart-circle sports-fitness food-nutrition herbs-supplements pageview
Clicca per vedere la nostra Dichiarazione di Accessibilità

3 notevoli benefici della curcuma per la salute del cervello

19,243 Visualizzazioni

anchor-icon Indice dropdown-icon
anchor-icon Indice dropdown-icon

La curcumina è un composto di color giallo-arancio brillante che si trova nella curcuma ed è responsabile del caratteristico colore del curry (e spesso viene aggiunto anche alla senape gialla). Usata a scopi medicinali da migliaia di anni, la curcuma è una pianta che gode di grande considerazione nella medicina Ayurvedica. Nonostante venga solitamente considerata come un antinfiammatorio che aiuta ad alleviare il dolore e le infiammazioni, la curcumina sta iniziando a mostrare un potenziale significativo per quanto riguarda il miglioramento di certi aspetti della salute mentale. Recenti studi clinici suggeriscono che la curcumina potrebbe essere di aiuto contro la depressione, l'ansia e la schizofrenia.

Strutturalmente, la curcumina è un tipo di "polifenolo". I polifenoli sono largamente distribuiti in natura e si trovano in molte piante diverse. Oltre alla curcumina, parecchie altre piante ricche di flavonoidi sono attualmente studiate per le loro potenziali proprietà benefiche per la salute del cervello; tra queste, il tè verde e gli estratti di semi di pompelmocorteccia di pino . In generale, i polifenoli come la curcumina sono dei potenti antiossidanti e questo probabilmente è uno dei motivi principali per cui essi hanno degli effetti benefici per la salute.

1. Curcumina e depressione

La depressione può essere difficile da trattare: solo circa il 50% dei pazienti risponde ai trattamenti standard. Perfino nei pazienti che rispondono positivamente, spesso si verificano solo miglioramenti parziali, con permanenza di sintomi residui significativi. Per la moltitudine di pazienti che non rispondono bene alle terapie standard, c'è bisogno di trattamenti alternativi, aventi in particolare un robusto profilo di sicurezza.

Nonostante ci siano altri promettenti trattamenti naturali contro la depressione, compresi l'erba di San Giovanni e lo zafferano, le ultime ricerche sulla curcumina suggeriscono fortemente che questa pianta abbia il potenziale per essere di aiuto contro la depressione e anche contro l'umore basso. L'interesse per la curcumina come trattamento per la depressione è in crescita, poiché dei modelli animali hanno ipotizzato l'esistenza di effetti molteplici, inclusi la normalizzazione della risposta allo stress, effetti antinfiammatori e anche miglioramenti nella funzione dei neurotrasmettitori, inclusa la serotonina.

Studi clinici sulla curcumina come trattamento della depressione sono stati effettuati solo negli ultimi 10 anni; i primi trial sono stati svolti nel 2013. Il primo studio clinico prevedeva l'utilizzo di una dose di curcumina piuttosto bassa combinata con estratto di pepe nero per migliorarne l'assorbimento. Ai pazienti era stato prescritto un trattamento standard combinato con curcumina o placebo da assumere per cinque settimane. Nonostante i risultati non fossero significativi, i ricercatori avevano individuato delle tendenze verso un sollievo più rapido nei pazienti che avevano assunto curcumina, rispetto a quelli che avevano assunto placebo.

Ulteriori studi hanno sperimentato diverse formulazioni di curcumina con differenti variazioni di dosaggio. Una recente meta-analisi ha combinato i risultati di nove diversi studi clinici e ha concluso che la curcumina migliora i sintomi della depressione. È stato perfino trovato che la dimensione dell'effetto era grande, suggerendo forti effetti antidepressivi. Tuttavia, vale la pena notare che altre revisioni hanno posto interrogativi sulla qualità di queste prove, affermando che è necessaria ulteriore ricerca per capire pienamente i benefici effettivi.

2. Curcumina e ansia

Nonostante diversi trattamenti naturali stiano mostrando premesse positive per il trattamento dell'ansia, compresi il fiore della passione, il balsamo di limonel'ashwagandha, e il kava, anche gli studi clinici sulla curcumina sono promettenti. Poiché molti pazienti che soffrono di depressione combattono anche contro l'ansia, molti degli studi clinici sulla curcumina hanno valutato la combinazione dei sintomi di ansia e depressione insieme.

Nonostante non tutti gli studi abbiano individuato effetti antiansia, la maggioranza di essi li ha riscontrati. Alcune delle più recenti revisioni hanno concluso che la curcumina è di aiuto sia per la depressione che per l'ansia.

3. Curcumina e morbo di Alzheimer

Il più comune tipo di demenza è rappresentato dal morbo di Alzheimer. Questa malattia ha un inizio estremamente lento, che solitamente si sviluppa nell'arco di 10–20 anni, periodo in cui il danno cerebrale si accumula. I sintomi iniziali prevedono problemi con la memoria, ma man mano che la malattia progredisce, possono verificarsi effetti devastanti; i pazienti non riescono a essere autosufficienti e non riconoscono gli amici o i familiari.

Le cure principali per il trattamento del morbo di Alzheimer possono migliorare modestamente la funzionalità; tuttavia, non rallentano l'avanzamento del processo sottostante della malattia. Ora più che mai, con il mondo che sta affrontando un grande aumento di pazienti con demenza, abbiamo bisogno di strumenti migliori per la prevenzione e il trattamento.

Come per altre malattie, alcune ricerche cliniche preliminari suggeriscono l'esistenza di proprietà benefiche in diversi approcci naturali, inclusi l'olio di pesce, la citicolina, l'acetil-L-carnitina e altri. Tra i trattamenti naturali, anche la curcumina sembra essere in qualche misura promettente.

I problemi legati al diabete e allo zucchero nel sangue sono fortemente connessi al morbo di Alzheimer. La connessione è così forte che il morbo di Alzheimer è stato descritto come diabete di tipo 3. La curcumina ha mostrato effetti benefici nel controllo dello zucchero nel sangue, uno dei fattori principali che causano la malattia.

Inoltre, il morbo di Alzheimer provoca dei caratteristici danni cerebrali che si sviluppano nel corso di molti anni, inclusi le placche amiloidi e gli ammassi di tau. La curcumina, almeno nei modelli animali, ha mostrato di essere in grado di inibire la formazione di placche amiloidi e di diminuire i livelli di quelle già formate. Se questi effetti permangono anche nell'uomo, e sembra che sia così, la curcumina potrebbe trovare impiego sia a scopo preventivo che come cura.

Studi su curcumina e demenza effettuati sull'uomo

Gli studi effettuati sull'uomo sono pochi, attualmente, ma sono promettenti. Uno studio effettuato su anziani ha messo a confronto curcumina e placebo. Nell'arco di un anno, i partecipanti che assumevano curcumina presentavano una funzionalità cognitiva stabile, mentre quelli che assumevano placebo mostravano significativi segni di declino.

Probabilmente lo studio più notevole è stato un trial di una forma biodisponibile di curcumina (Theracurcumina) in individui anziani senza demenza. Nell'arco di 18 mesi, la memoria e l'attenzione erano migliorati nei soggetti che assumevano curcumina. Inoltre, la diagnostica per immagini ha mostrato che sia le placche amiloidi che gli ammassi di tau erano diminuiti durante il corso dello studio. I dati suggeriscono che la curcumina abbia un potenziale preventivo contro il declino cognitivo e la demenza.

Sebbene non tutti i trial effettuati sull'uomo abbiano trovato effetti benefici impiegando la curcumina, il regime di dosaggio e la forma della curcumina utilizzata hanno avuto variazioni significative tra i vari studi. È anche possibile che la curcumina funzioni meglio in una fase precoce piuttosto che come terapia per quei pazienti a cui sono già stati diagnosticati problemi di memoria più significativi.

Sicurezza della curcumina

La curcumina si è dimostrata essere piuttosto sicura ed è di solito ben tollerata negli studi clinici. Tuttavia, bisogna sottolineare due elementi a cui bisogna prestare attenzione. Per prima cosa, ci sono state delle segnalazioni di tossicità epatica autoimmune indotta dalla curcumina; una delle segnalazioni è molto ben documentata. Quando l'assunzione di curcumina è stata sospesa, il paziente è guarito. Con il vasto impiego della curcumina come integratore e con i numerosi studi clinici effettuati sull'uomo in cui sono stati riscontrati solo effetti positivi al fegato, anche in situazioni di malattie epatiche, i rischi di tossicità epatica causata dall'assunzione di curcumina sono rari, ma comunque devono essere riconosciuti. Se si assume curcumina e si sviluppano sintomi di malattie epatiche, come nausea, prurito e pelle o occhi gialli, allora si deve interrompere l'assunzione di tale integratore e consultare un medico.

È possibile che la ragione dei recenti casi di infiammazione epatica in seguito all'assunzione di curcumina siano causati da prodotti contenenti piperina, come notato nella valutazione delle segnalazioni di questi casi. Il secondo motivo di preoccupazione sulla sicurezza della curcumina è legato alla possibile presenza, in alcuni prodotti contenenti curcumina, di residui di solventi, metalli pesanti o altri adulteranti che possono danneggiare il fegato. Un altro problema potenziale è che nel mercato sono state immesse versioni sintetiche della curcumina, il cui costo è circa 1/5 del prezzo della curcumina naturale. Questi potenziali problemi con il controllo qualità dei prodotti contenenti curcumina presenti sul mercato evidenziano l'importanza di acquistare curcumina presso fornitori affidabili, che possono provare che il loro prodotto proviene da fonti naturali ed è privo di agenti contaminanti, sebbene, per essere chiari, questo tipo di tutela non può comunque eliminare completamente il rischio di tossicità epatica in rare circostanze.

Biodisponibilità

La curcumina non è idrosolubile e viene di solito scarsamente assorbita dal tratto digestivo. Per questo motivo, molti integratori hanno delle metodologie per aumentarne l'assorbimento. L'estratto di pepe nero (piperina), tipi di nanoparticelle e prodotti emulsionati sono spesso utilizzati per migliorare la biodisponibilità. Generalmente, è consigliabile usare prodotti che hanno mostrato avere un migliore assorbimento e studi clinici che ne abbiano sostenuto il vantaggio.

Conclusioni

La curcumina è un prodotto erbaceo molto entusiasmante che sembra essere dotato di un vasto potenziale per il sostegno della salute cerebrale. Da un potenziale aiuto contro la depressione e l'ansia, a un possibile giovamento per prevenire alcune delle più temute malattie cerebrali associate con l'invecchiamento, la curcumina è significativamente promettente. Man mano che ulteriori ricerche cliniche verranno svolte, potremo avere una migliore comprensione dei modi migliori per utilizzare la curcumina come sostegno della salute cerebrale.

Fonti:

  1. Berry A, Collacchi B, Masella R, Varì R, Cirulli F. Curcuma Longa, the "Golden Spice" to Counteract Neuroinflammaging and Cognitive Decline-What Have We Learned and What Needs to Be Done. Nutrients. 2021;13(5):1519. Published 2021 Apr 30. doi:10.3390/nu13051519
  2. de la Monte SM, Wands JR. Alzheimer's disease is type 3 diabetes-evidence reviewed. J Diabetes Sci Technol. 2008;2(6):1101-1113. doi:10.1177/193229680800200619
  3. Fusar-Poli L, Vozza L, Gabbiadini A, et al. Curcumin for depression: a meta-analysis. Crit Rev Food Sci Nutr. 2020;60(15):2643-2653. doi:10.1080/10408398.2019.1653260
  4. Gagliardi S, Morasso C, Stivaktakis P, et al. Curcumin Formulations and Trials: What's New in Neurological Diseases. Molecules. 2020;25(22):5389. Published 2020 Nov 18. doi:10.3390/molecules25225389
  5. Gareri P, Castagna A, Cotroneo AM, Putignano S, De Sarro G, Bruni AC. The role of citicoline in cognitive impairment: pharmacological characteristics, possible advantages, and doubts for an old drug with new perspectives ("Il ruolo della citicolina nel deterioramento cognitivo: caratteristiche farmacologiche, possibili vantaggi e dubbi per un vecchio farmaco con nuove prospettive") [correzione pubblicata su Clin Interv Aging. 2015;10:1625]. Clin Interv Aging. 2015;10:1421-1429. Published 2015 Sep 3. doi:10.2147/CIA.S87886
  6. Ghazizadeh J, Sadigh-Eteghad S, Marx W, et al. The effects of lemon balm (Melissa officinalis L.) on depression and anxiety in clinical trials: A systematic review and meta-analysis. Phytother Res. 2021;35(12):6690-6705. doi:10.1002/ptr.7252
  7. Hoenders R, Bartels-Velthuis A, Vollbehr N, Bruggeman R, Knechtering R, Jong J. Natural Medicines in Schizophrenia: A Systematic Review. J Altern Complement Med. 2014;20(5):A79.
  8. Hosseininasab M, Zarghami M, Mazhari S, et al. Nanocurcumin as an Add-on to Antipsychotic Drugs for Treatment of Negative Symptoms in Patients With Chronic Schizophrenia: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Study. J Clin Psychopharmacol. 2021;41(1):25-30. doi:10.1097/JCP.0000000000001324
  9. Jakobsen JC, Katakam KK, Schou A, et al. Selective serotonin reuptake inhibitors versus placebo in patients with major depressive disorder. A systematic review with meta-analysis and trial sequential analysis [published correction appears in BMC Psychiatry. 2017 May 3;17 (1):162]. BMC Psychiatry. 2017;17(1):58.
  10. Janda K, Wojtkowska K, Jakubczyk K, Antoniewicz J, Skonieczna-Żydecka K. Passiflora incarnata in Neuropsychiatric Disorders-A Systematic Review. Nutrients. 2020;12(12):3894. Published 2020 Dec 19. doi:10.3390/nu12123894
  11. Kaufmann FN, Gazal M, Bastos CR, Kaster MP, Ghisleni G. Curcumin in depressive disorders: An overview of potential mechanisms, preclinical and clinical findings. Eur J Pharmacol. 2016;784:192-198. doi:10.1016/j.ejphar.2016.05.026
  12. Kucukgoncu S, Guloksuz S, Tek C. Effects of Curcumin on Cognitive Functioning and Inflammatory State in Schizophrenia: A Double-Blind, Placebo-Controlled Pilot Trial. J Clin Psychopharmacol. 2019;39(2):182-184. doi:10.1097/JCP.0000000000001012
  13. Lee BS, Bhatia T, Chaya CT, Wen R, Taira MT, Lim BS. Autoimmune Hepatitis Associated With Turmeric Consumption. ACG Case Rep J. 2020;7(3):e00320. Published 2020 Mar 16. doi:10.14309/crj.0000000000000320
  14. Lopresti AL. Curcumin for neuropsychiatric disorders: a review of in vitro, animal and human studies. J Psychopharmacol. 2017;31(3):287-302. doi:10.1177/0269881116686883
  15. Luber RP, Rentsch C, Lontos S, et al. Turmeric Induced Liver Injury: A Report of Two Cases. Case Reports Hepatol. 2019;2019:6741213. Published 2019 Apr 28. doi:10.1155/2019/6741213
  16. Matias JN, Achete G, Campanari GSDS, et al. A systematic review of the antidepressant effects of curcumin: Beyond monoamines theory. Aust N Z J Psychiatry. 2021;55(5):451-462. doi:10.1177/0004867421998795
  17. Miodownik C, Lerner V, Kudkaeva N, et al. Curcumin as Add-On to Antipsychotic Treatment in Patients With Chronic Schizophrenia: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Study. Clin Neuropharmacol. 2019;42(4):117-122. doi:10.1097/WNF.0000000000000344
  18. Ng QX, Venkatanarayanan N, Ho CY. Clinical use of Hypericum perforatum (St John's wort) in depression: A meta-analysis. J Affect Disord. 2017;210:211-221. doi:10.1016/j.jad.2016.12.048
  19. No authors listed. Acetyl-L-carnitine. Monograph. Altern Med Rev. 2010;15(1):76-83.
  20. Pratte MA, Nanavati KB, Young V, Morley CP. An alternative treatment for anxiety: a systematic review of human trial results reported for the Ayurvedic herb ashwagandha (Withania somnifera). J Altern Complement Med. 2014;20(12):901-908. doi:10.1089/acm.2014.0177
  21. Rainey-Smith SR, Brown BM, Sohrabi HR, et al. Curcumin and cognition: a randomised, placebo-controlled, double-blind study of community-dwelling older adults. Br J Nutr. 2016;115(12):2106-2113. doi:10.1017/S0007114516001203
  22. Ramaholimihaso T, Bouazzaoui F, Kaladjian A. Curcumin in Depression: Potential Mechanisms of Action and Current Evidence-A Narrative Review. Front Psychiatry. 2020;11:572533. Published 2020 Nov 27. doi:10.3389/fpsyt.2020.572533
  23. Sarris J, Panossian A, Schweitzer I, Stough C, Scholey A. Herbal medicine for depression, anxiety and insomnia: a review of psychopharmacology and clinical evidence. Eur Neuropsychopharmacol. 2011;21(12):841-860. doi:10.1016/j.euroneuro.2011.04.002
  24. Small GW, Siddarth P, Li Z, et al. Memory and Brain Amyloid and Tau Effects of a Bioavailable Form of Curcumin in Non-Demented Adults: A Double-Blind, Placebo-Controlled 18-Month Trial. Am J Geriatr Psychiatry. 2018;26(3):266-277. doi:10.1016/j.jagp.2017.10.010
  25. Stati G, Rossi F, Sancilio S, Basile M, Di Pietro R. Curcuma longa Hepatotoxicity: A Baseless Accusation. Cases Assessed for Causality Using RUCAM Method. Front Pharmacol. 2021;12:780330. 
  26. Thota RN, Rosato JI, Dias CB, Burrows TL, Martins RN, Garg ML. Dietary Supplementation with Curcumin Reduce Circulating Levels of Glycogen Synthase Kinase-3β and Islet Amyloid Polypeptide in Adults with High Risk of Type 2 Diabetes and Alzheimer's Disease. Nutrients. 2020;12(4):1032. Published 2020 Apr 9. doi:10.3390/nu12041032
  27. Tóth B, Hegyi P, Lantos T, et al. The Efficacy of Saffron in the Treatment of Mild to Moderate Depression: A Meta-analysis. Planta Med. 2019;85(1):24-31. doi:10.1055/a-0660-9565
  28. Wang Z, Zhang Q, Huang H, Liu Z. The efficacy and acceptability of curcumin for the treatment of depression or depressive symptoms: A systematic review and meta-analysis [published correction appears in J Affect Disord. 2021 Apr 6;:]. J Affect Disord. 2021;282:242-251. doi:10.1016/j.jad.2020.12.158
  29. Yang F, Lim GP, Begum AN, et al. Curcumin inhibits formation of amyloid beta oligomers and fibrils, binds plaques, and reduces amyloid in vivo. J Biol Chem. 2005;280(7):5892-5901. doi:10.1074/jbc.M404751200
  30. You H, Gershon H, Goren F, Xue F, Kantowski T, Monheit L. Analytical strategies to determine the labelling accuracy and economically-motivated adulteration of "natural" dietary supplements in the marketplace: Turmeric case study. Food Chem. 2022;370:131007. doi:10.1016/j.foodchem.2021.131007
  31. Zhu RZ, Chen MQ, Zhang ZW, Wu TY, Zhao WH. Dietary fatty acids and risk for Alzheimer's disease, dementia, and mild cognitive impairment: A prospective cohort meta-analysis. Nutrition. 2021;90:111355. doi:10.1016/j.nut.2021.111355

ESONERO DI RESPONSABILITÀ:Questo Centro Benessere non intende fornire diagnosi... Leggi di più